Abbiamo affrontato un congresso non facile come Democratici di Sinistra. Alcuni di noi decisero di difendere coerentemente quell’identità e proprio qui a Firenze si consumò una scissione. Noi, insieme alla maggioranza del Partito, scegliemmo invece di dar vita a una nuova forza politica, il Partito Democratico, che partisse dalle migliori tradizioni del riformismo italiano ma riuscisse a superarle e dar vita a un soggetto maggioritario e che guardasse al futuro. In sintesi il primo partito italiano del XXI secolo non l’ultimo del XX.
Da quel congresso il PD ha timidamente iniziato a camminare. Ha subito una sconfitta elettorale che lo ha colpito duramente e che ne ha rallentato la spinta.
Tuttavia quel partito ha trovato il favore di un terzo degli elettori italiani e qui a Firenze di quasi un fiorentino su due. Numeri inimmaginabili per tutti noi, numeri che nemmeno i grandi partiti chiesa, DC e PCI, avevano avuto in città.
Ancor di più, il PD ha rappresentato per tanti un’idea vincente, un progetto giusto, una speranza per il futuro. Un’idea che si accompagna a un metodo, quello dell’apertura, del confronto, della partecipazione. Dunque anche nelle primarie.
In questo senso abbiamo sempre inteso la competizione che il prossimo 15 febbraio indicherà il candidato sindaco del centrosinistra fiorentino. Dunque il rafforzamento del PD, il suo radicamento territoriale e la sua costruzione identitaria sono una parte della posta in gioco. Ma non l’unica e probabilmente nemmeno la principale.
Peraltro crediamo che la forza della nostra tradizione stia proprio nella capacità di non stare all’interno di un unico recinto, di un’unica candidatura.
Quello che dobbiamo scegliere è il candidato che riteniamo migliore come sindaco di Firenze. Non come segretario metropolitano del PD. Dunque chi saprà interpretare al meglio il programma del PD, saprà arricchirlo di altre idee e dare il senso del futuro della città.
Come è noto abbiamo da tempo ritenuto che la persona in grado di rappresentare al meglio questa figura sia Lapo Pistelli. Oggi non solo confermiamo questa scelta ma la riteniamo quella in grado di preservare e far sviluppare la tradizione da cui proveniamo cioè quella dei Democratici di Sinistra.
Diciamo quindi con forza che il progetto del PD, del superamento delle nostre culture, è ancora IL progetto da perseguire e che nel sostegno alla candidatura di Pistelli si trova la migliore rappresentazione di tante storie, personali e collettive, che sono la forza del PD. Cattolici democratici, ex comunisti, socialisti, laici e tanti che non hanno un’appartenenza partitica nei vecchi schemi e recinti.
Noi abbiamo scommesso sul PD e sul futuro di Firenze. Non abbiamo cambiato idea.
Michele Morrocchi, Alberto Formigli, Maurizio Folli, Massimo Gramigni, Fabrizio Ronchi, Giuliano Gasparotti, Enrico Conti, Attila Tanzi, Chiara Rapallini, Leonardo Brunetti, Jacopo Ghelli, Massimo Morrocchi, Titta Meucci, Lucia Matteuzzi, Sonia Innocenti, Andrea Bruschi, Luciano Pecci, Luciano Ridolfi, Cristina Giani, Gianni Biagi, Beppe Barbugli, Mauro Dondoli, Sara Lai, Cristina Bevilacqua, Marco Colangelo,Roberto Bertoli, Ferdinando Porciani, Serena Beccaluva, Maurizio Barabesi,
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