Firenze è la mia casa. Vieni a prendere una bibita in giardino.

aperitivo-sms-rifredi-tumbLunedì prossimo 25 maggio alle 21 ai giardini della SMS di Rifredi (via Vittorio Emanuele 303) incontro un po’ di amici e ci prendiamo una bibita per parlare della nostra casa. Firenze.

E’ un occasione per discutere delle mie idee su Firenze. Lo faremo, spero, in modo divertente grazie a Andrea Bruno Savelli e Andrea Muzzi e i loro filmati realizzati apposta per l’occasione.

La parte “seria” della serata toccherà, oltre al sottoscritto anche a Lapo Pistelli col quale parleremo di un’altra casa che ci sta a cuore. Il PD

 Spero di trovarvi in tanti. A lunedì!

La seconda stanza. Le buche le riempie il sindaco i buchi non li devono pagare i cittadini

buca

Ecco la seconda stanza della mia casa, Firenze. Si parla di buche, cantieri e di come il costo di questi interventi non debba gravare sui cittadini.

Firenze è una casa che sta facendo dei profondi lavori di ristrutturazione. Devono essere fatti bene e in tempo, vorrei mettere la cura che si ha quando rifacciamo il nostro bagno privato nello svolgere il ruolo di controllo che è proprio del consiglio comunale.

Basta con le buche rattoppate sì alle strade riasfaltate. Non ha senso riempire una buca male ogni tre giorni, serve un piano di riasfaltature che copra un’intera zona e che faccia i lavori davvero perbene. Certo così non copriremo velocemente ogni buca della città ma se insieme alla riasfaltature metteremo mano anche all’arredo urbano (cestini, segnaletica, rastrelliere per bici…) avremo intere aree riqualificate della città. Forse spenderemo di più nell’immediato ma sicuramente risparmieremo nel lungo periodo e avremo strade più belle e più sicure.

 Serve però unìattenzione in più che è quella dei soldi.  Le buche le riempie il Sindaco, i buchi non li devono pagare i cittadini. Serve una razionalizzazione delle tariffe e un aiuto a chi ha meno, un lavoro serio sulle partecipate, senza svendere il loro patrimonio anche di competenze e di lavoratori e senza far pagare i disservizi ai cittadini.

La prima stanza. Firenze la casa per tutti.

Firenze è la mia casa e deve esserlo per tutti, perché occupandomi di casa in consiglio comunale ho capito che in questi 10 anni il comune ha risposto a chi una casa poteva permettersela in affitto piuttosto che in proprietà; mentre molto c’è ancora da fare per chi non aveva le risorse o per chi le ha perse.  Il geoverno del territorio dei prossimi anni dovrà avere come priorità quella di rispondere al bisogno di casa e a questo vincolare le politiche di sviluppo urbanistico di Firenze.

casa-bimbo

Firenze ha bisogno di dare casa a chi non ce l’ha, ciò vuol dire case popolari, affitti calmierati, sussidi per chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, garanzie per i mutui per giovani e anziani. Le norme dell’ultima finanziaria del governo Prodi, le politiche messe in campo dalla Regione insieme a nuovi fondi danno finalmente la possibilità al comune di aprire una nuova stagione di governo del territorio, in un rapporto forte di programmazione coi soggetti privati che voglio investire nell’edilizia, ottenendo da questi anche le risorse per l’housing sociale.

Firenze deve dare casa senza rimpiangere il verde. Possiamo dare una casa a tutti e lo possiamo fare senza occupare nuovo suolo, recuperando e restituendo alla città luoghi ormai dismessi e fatiscenti, senza occupare le aree agricole o destinate a parco e lo possiamo fare senza creare aree ghetto ma con interventi misti in cui la casa di proprietà sta insieme all’affitto, all’affitto calmierato e alla casa sociale.

Un po’ di luce su Via della Colonna. Ora.

socialforum

Nei giorni scorsi una manifestazione, non autorizzata, in via della Colonna a Firenze si è conclusa con una carica della polizia e si sono contati contusi sia tra le forze degli ordini che, soprattutto per le prognosi, dalla parte dei manifestanti.

C’è una serie di particolari in questa vicenda che la rendono particolare e degna di attenzione. Innanzitutto avviene a Firenze dove da anni non si segnalavano problemi come questi. Firenze è stata la città modello del social forum che si è caratterizzato anche per una gestione dell’ordine pubblico eccellente.

E’ una città di tanti cortei e di consuetudine delle forze dell’ordine a gestire bene e con calma la piazza ma anche della piazza a “farsi gestire”.

L’altro particolare degno di nota è l’età dei manifestanti tutti giovanissimi. I contusi hanno tutti intorno ai quindici, sedici, anni.

Cos’è successo di diverso in quella occasione? Perchè quell’eccesso di reazione come lo definisce ieri Pietro Jozzelli su Repubblica? Perchè soprattutto da parte di quegli agenti che da anni garantiscono la tranquillità di tanti cortei e manifestazioni? Si voleva dare un messaggio  che poi è sfuggito di mano a chi nuovo si affacciava alla protesta o la non consuetudine alla piazza dei giovanissimi manifestanti li ha resi ingestibili? Forse una serie di concause?

Serve ora che prefetto e questore facciano luce al più presto su quei fatti. Senza pregiudizi per l’una e l’altra parte. In modo che resti un doloroso caso isolato e non possa far intravedere un potenziale salto di qualità in una stagione di alta tensione sociale, sia visti gli appuntamenti elettorali, sia vista la crisi economica e sociale in cui verte il Paese.

Firenze è la mia casa.

Firenze è la mia casa

Lo slogan che ho scelto per la mia campagna è “Firenze è la mia casa”. Penso dia il senso di quello che provo per la mia città e la cura con cui ci si dovrebbe occupare della cosa pubblica. Come fosse casa nostra appunto.

In questi anni troppo spesso come cittadini, prima che come amministratori, non abbiamo avuto questa sensazione. Oggi si chiude un ciclo e se ne apre un altro e ci sono le premesse perchè questa cura possa essere la cifra comune del prossimo governo della città.

La casa poi è uno dei temi in cui più mi sono speso in questi cinque anni e sul quale vorrei poter continuare a lavorare se sarò eletto, credo che sia un tema essenziale per la vita della città e un problema sul quale serva innovazione ma anche competenze ed esperienza.

Nei prossimi giorni sempre su questo blog proverò a declinare, stanza per stanza, come mi piacerebbe che fosse casa nostra. Firenze.

Bilancio di mandato. (Sperando di continuare nel prossimo…)

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Da sabato sono ufficialmente candidato nella lista del PD per il Consiglio Comunale di Firenze. Ci riprovo dopo 5 anni di consiliatura.

Mi pareva giusto, per iniziare dare conto, in breve,  di quanto ho fatto in questi anni grazie alla fiducia dei cittadini:

Ho presentato 6 interrogazioni, tra queste alcune sui temi della festa della Liberazione, sulla permanenza del ispettorato dell’Esercito e dei relativi posti di lavoro, sull’uso del software libero nella pubblica amministrazione e sullo stato dell’Ataf

Tre le mozioni una solidarietà all’assessore Cioni dopo le minacce da lui ricevute, una sulla revisione delle tariffe per le famiglie numerose e una sulla giornata del ricordo degli esuli giuliano dalmati.

Gli ordini del giorno che mi hanno visto firmatario sono stati invece 16, tra i temi trattati la cittadinanza a Beppino Englaro,  la predisposizione di un piano organico per la sicurezza in città, sull’efficacia del Regolamento di Polizia Municipale,  l’uso di software libero, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il bando per nuove licenze taxi, la riorganizzazione di piazza delle Cure.

Ho presentato 6 risoluzioni di carattere politico generale, per chiedere l’approvazione di una Direttiva europea contro le discriminazioni, contro la repressione del popolo tibetano da parte della Cina, e contro l’equiparazione dei comabattenti repubblichini ai partigiani.

In aula ho preso la parola 94 volte su un’infinità di temi. Qui trovate gli argomenti e i filmati degli interventi.

Infine ho lavorato sino al 2006 in commissione sviluppo economico e controllo delle partecipate, poi dal 2006 sono subentrato a Manuele Auzzi in commissione urbanistica, dove ho svolto le funzioni di capofila per i DS prima e per il PD poi e in commissione ambiente e mobilità.

Penso di aver  fatto la mia parte e di non aver scaldato la seggiola, come si suol dire. Mi piacerebbe che questa esperienza potesse essere messa al servizio anche della nuova amministrazione, per questo mi ripresento al giudizio degli elettori.

Firenze è la mia casa. Vorrei continuare a prendermene cura.

“Tramvia, maggioranza compatta su programma: strumentalizzazioni da destra”

Di seguito la sintesi del mio intervento lunedì scorso in consiglio comunale sul tema della tramvia.

“Non esistono divisioni nella maggioranza in relazione alla tramvia, come cerca di far intendere il consigliere Donzelli, quando esterna la sua preoccupazione per le presunte contraddizioni del centro-sinistra. Una preoccupazione che suona come l’ennesima strumentalizzazione dal sapore pre-elettorale, considerato che Matteo Renzi, candidato della coalizione di Centro-sinistra alle prossime amministrative, ha sottoscritto un programma che prevede la realizzazione della tramvia e che, lui stesso, non ha mai detto di no a questa opera.

Al collega del Pdl, consiglierei piuttosto di preoccuparsi della coerenza del proprio schieramento perché, con un parallelo per assurdo, considerato che non si verificherà mai, nel caso il candidato Galli dovesse diventare il prossimo sindaco di Firenze, non avrebbe altra possibilità che proseguire sulla linea tracciata dal Centro-sinistra, tramvia compresa: l’unica in grado di garantire lo sviluppo infrastrutturale di Firenze”.


Il 15 febbraio io voto LAPO PISTELLI (e qui ringrazio i volontari)

 

Qui di seguito il testo della lettera per tutti i volontari (e sono tanti) che in questi mesi hanno collaborato alla campagna elettorale di Lapo Pistelli.

“Carissime, carissimi,

siamo arrivati alla fine della lunghissima campagna delle primarie. Abbiamo ancora qualche ora in cui moltiplicare i contatti e, per dirla col Mascetti, dare un rinforzino alla nostra campagna.

Domani sera, o al più tardi, la prossima domenica, sapremo chi sarà il candidato sindaco della nostra città. Abbiamo davvero fatto di tutto perche la città si accorgesse che il candidato giusto non possa essere che Lapo.

Non è questa l’occasione, nè l’indirizzario, per dirci i mille e più motivi per i quali lo pensiamo. In questa occasione mi preme solo dirvi grazie.

Grazie per l’impegno. Il tempo speso, le telefonate,le mail, i consigli. La pazienza e la dolcezza. La fermezza e l’ironia che hanno contraddistinto almeno la nostra campagna.

Siamo passati da momenti belli, divertenti ad altri difficili, tesi. A volte abbiamo pensato che questo giorno non ce l’avrebbero fatto arrivare. E invece siamo andati avanti, prova dopo prova. Attacco dopo attacco. Abbiamo proseguito quasi sempre col sorriso. Un sorriso non di chi prende alla leggera l’impresa ma di chi sa di giocare secondo le regole e sereno per il proprio impegno.

E poi abbiamo avuto tanti, la maggior parte, momenti di grande gioia e grande soddisfazione. Quando le sale delle manifestazione erano piene. Quando abbiamo riempito il sashall per una cena in tre giorni, quando qualcuno è tornato a casa alle sei dopo aver montato un video, quando si è aperto la propria casa, quando dopo aver sentito cantare Lapo al sashall hai pensato che non aveva nemmeno stonato, quando si è scritto ai compagni dell’asilo, quando si è convinto un’altra persona a partecipare e votare Lapo, quando hai trovato anche l’ultimo scrutatore, quando hai visto i manifesti stampati, quando ti sei detto che “punto e a capo” poteva davvero funzionare.

Certo avremo sicuramente commesso anche errori. Certo avremmo potuto fare meglio, io di sicuro. Ma non abbiamo mai lasciato una strada intentata un ipotesi inevasa.

Personalmente devo ringraziare ognuno di voi. E’ stata un’esperienza bellissima. A chi già c’era nel gruppo intorno a Lapo lo ringrazio per la disponibilità ad aprirsi ed accogliermi in corsa tanto che oggi mi par di esser sempre stato lì. A chi invece con me ha condiviso altre stagioni della politica fiorentina un grazie per la pazienza e la sopportazione. A chi si è unito in corsa, grazie per la freschezza e la gioia che ha portato.

A tutti domando scusa per i modi bruschi, per qualche sfuriata, per gli appuntamenti saltati, per quelli non presi. Per le chiamate non risposte o per quei “ti richiamo io” che ancora aspettano, per una battuta di troppo.

Non è certo questa la prima campagna che faccio ma vi assicuro che è stata quella più divertente e quella che mi ha dato di più. Di sicuro in termini di umanità edi crescita innanzitutto personale. Ma anche sul piano politico abbiamo dimostrato che il PD non solo è possibile ma già esiste nella quotidinanità del nostro lavoro.

Dunque fatemi finire una lettera troppo retorica con una formula anch’essa troppo retorica.

E’ stato davvero un immenso piacere e onore poter lavorare con ognuno di voi. Spero e sono certo che da domani continueremo a farlo per l’obiettivo che ci siamo dati.

Vi abbraccio
Michele Morrocchi”

Please take a picture…

Qualche tempo fa ho fatto alcune foto su “commissione” di una parte di Firenze poco battuta. Quella Firenze a nord-ovest teatro di espansione, polemiche, opportunità.

Ieri ho montato quelle foto in un filmato con dell’ottima musica dei Turin Brakes di sottofondo mischiandole con foto della campagna elettorale di Lapo per una presentazione.

Siccome m’è piaciuta la volevo condividere con voi


Il caso eluana e lo scontro istituzionale

Tutto è iniziato con la richiesta di una “battuta”. Mentre esplodeva il “caso Eluana”, accompagnato da un conflitto istituzionale di gravità inaudita, venerdì pomeriggio la redazione fiorentina del quotidiano La Repubblica ha chiesto ai candidati alle primarie una “battuta”. Abbiamo ritenuto che una vicenda così grave e dolorosa non si potesse liquidare con una “battuta” che può essere facilmente oggetto di strumentalizzazioni, purtroppo assai frequenti su questi temi. Non è “silenzio”, ma legittima richiesta di trattare la questione con il dovuto rispetto per le famiglie che vivono un dramma profondo come quello di Peppino Englaro. Ed è sensato, ma troppo semplice e sbrigativo togliersi il dente dicendo “sono contro Berlusconi, sono con Napolitano”.

Lapo Pistelli ha preferito dire ciò che pensa con un ragionamento più articolato, pubblicato sul blog www.lapopistelli.it, che è stato (solo in parte) riportato dai giornali e (in maniera, appunto, strumentale) dallo stesso caporedattore di Repubblica-Firenze.

Non riteniamo che ci sia bisogno di sottolineare di nuovo quello che pensa Lapo Pistelli sul caso Eluana: basta rileggere il suo intervento che riportiamo qui di seguito. E questa mattina, al confronto dei candidati con l’Arci al circolo “25 Aprile”, Lapo lo ha ripetuto con chiarezza. Altro che silenzio…

Non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiarire la posizione di Lapo Pistelli sul conflitto istituzionale che si è generato, ma lo facciamo per sgomberare ulteriormente il campo da equivoci, dato che il caporedattore di Repubblica-Firenze insinua su una mancata presa di posizione sulla “sfida” di Berlusconi a Napolitano. Noi siamo dalla parte del Presidente della Repubblica, della Costituzione e del rispetto delle istituzioni. Lo scrive Lapo (vedi sotto) quando si riferisce alla dolorosa vicenda di Peppino Englaro, “che ha scelto di ottenere un pronunciamento certo delle istituzioni invece che ricorrere a scelte di fatto” e quando denuncia la “vergognosa speculazione” e lo “scontro ideologico”. Se non si fosse capito, il riferimento è diretto al tentativo di Berlusconi di deviare il corso della vicenda prima con un decreto legge, poi con dichiarazioni che fanno venire i brividi e infine con una procedura d’urgenza per il disegno di legge. Stamattina, in pubblico, Lapo Pistelli ha detto con forza che “a Silvio Berlusconi di Eluana non gliene importa un bel niente e, se voleva, aveva otto mesi di tempo per affrontare la questione in Parlamento”. In Parlamento c’è, da tempo, la proposta di legge di Ignazio Marino sul testamento biologico, che alla Camera ha Lapo Pistelli come secondo firmatario. Azioni concrete, altro che “battute”.

E’ molto grave che un giornale utilizzi i temi della vita e della morte, il dolore profondo di chi vive quotidianamente accanto a una persona cara che si sta spegnendo, il grave conflitto istituzionale che mette a rischio la democrazia, per fomentare scontri di cortile o per gettare discredito su un candidato.

Giovanni Carta, portavoce di Lapo Pistelli

Michele Morrocchi, coordinatore della campagna elettorale di Lapo Pistelli alle primarie di coalizione per il Sindaco di Firenze

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No alle speculazioni sul dolore

Sono il secondo firmatario alla Camera della proposta di legge, presentata al Senato da Ignazio Marino, sul testamento biologico. Giusto per fare chiarezza. Gli atti depositati in Parlamento valgono più di ogni battuta virgolettata.

I temi legati all’inizio e alla fine della vita stanno diventando sempre più importanti nell’agenda della politica e interrogano seriamente ciascuno di noi. In queste ultime settimane hanno avuto grande rilevanza mediatica il caso di Eluana Englaro ma soprattutto la dolorosa vicenda di suo padre, che ha scelto di ottenere un pronunciamento certo delle istituzioni invece che ricorrere a scelte di fatto.

Fin dall’inizio di questa vicenda ho pensato che in circostanze del genere la responsabilità spetta ai familiari, a chi spende la propria giornata anno dopo anno con chi lotta tra la vita e la morte, a chi conosce la vera differenza tra l’immagine sorridente e allegra di una foto che giornali e tv ripropongono e l’assenza di vita reale che solo le persone care vedono e toccano tutti i giorni. Ho avuto l’occasione di visitare una persona che da 4 anni era in stato vegetativo e ho capito cosa significa – in assenza di una legge sul testamento biologico che disciplini la fase finale della vita – che tutto ricade sui familiari, spesso lasciati soli in un’angoscia minuto per minuto oppure, come in questo caso,  proiettati in un turbine di riflettori e di parole, ma non per questo meno soli. In assenza del testamento biologico, vi sono situazioni in cui il malato non può decidere autonomamente. Spetta alle persone care, assistite da personale specializzato, assumere consapevolmente la decisione. Ci sono familiari che desiderano accompagnare il malato in ogni momento possibile e per tutto il tempo che la natura concede, e ci sono familiari che invece possono decidere che oltre una certa soglia quella vita apparente non è in realtà più vita. Sottolineo, in assenza di testamento biologico.

Ho trovato vergognosa la speculazione che ha accompagnato la vicenda di Eluana negli ultimi giorni, sia nella morbosità mediatica sia nell’utilizzo strumentale che alcune parti politiche hanno fatto. Il susseguirsi delle notizie di ieri ne hanno rappresentato l’apice: il decreto legge, il rifiuto della firma da parte del Presidente Napolitano, il tentativo di trovare una corsia accelerata con il ddl sul Senato, alcune dichiarazioni che fanno rabbrividire e che non mostrano alcun rispetto per Eluana e per la sua famiglia ma ne fanno occasione di scontro ideologico.

Ho discusso spesso di queste cose in tutti questi mesi con gli amici che me lo hanno chiesto. Ho deciso di non rispondere ieri a richieste di brevi battute da virgolettare, perché non ritengo che un tema del genere, che investe la coscienza di ogni individuo, sia un argomento per creare contrapposizioni fittizie o titoli ad effetto.

Siamo alle battute finali di una lunga, intensa e bellissima campagna elettorale e mi spiace profondamente di aver avuto l’ennesima conferma che per alcuni mezzi di informazione i candidati possono svolgere solo due funzioni: o quella del pitbull da combattimento da mettere in scontro con qualcun altro per generare rissa e titolo o quella della scimmietta da circo che ha diritto di parola soltanto se canta sullo spartito che altri gli preparano. Quando poi risulta così difficile elevare al rango di notizie, seppur brevi, eventi che coinvolgono tante persone su temi che hanno ricaduta sulla vita quotidiana dei cittadini (giusto ieri, per fare un esempio, un affollato dibattito con Guido Sacconi, Giampiero Maracchi e Maria Tinacci sulle città e l’ambiente).

Ho cercato il dialogo e il confronto diretto con migliaia di fiorentini incontrandoli personalmente proprio perché sentivo che le loro domande erano diverse, volevano parlare dei temi della città, lamentandosi di come su certi mezzi di informazione i temi amministrativi non trovano spazio, coperti dalla ricerca ossessiva dei motivi di scontro anziché delle idee costruttive, del gossip e della battuta a effetto anziché della qualità del dibattito.

Vedo che la città ha risposto bene, interagendo con chi ha cercato di mettersi a servizio di questa discussione sul futuro di Firenze. Tanti cittadini si sono sentiti coinvolti e si sono a loro volta proposti come strumenti di un coinvolgimento più largo. Invito quindi tutti a continuare in questa ultima settimana a mantenere questo contatto sereno e aperto con le persone.

Nei prossimi giorni concludiamo il giro delle assemblee di quartiere, che stanno andando benissimo. Lunedì 9 febbraio alle 21 ci incontriamo con i cittadini del Quartiere 5 al Circolo ricreativo di Brozzi in via di Brozzi 312. Martedì 10 febbraio alle 21 con i cittadini del Quartiere 2 al Circolo ricreativo di S. Andrea a Rovezzano in via S.Andrea a Rovezzano 70.

Spero di vedere molti di voi nei prossimi giorni. Intanto vi auguro un buon fine settimana, l’ultimo prima del rush finale: domenica prossima è il 15 febbraio, il giorno delle primarie. Concentriamo le energie, il passaparola, l’entusiasmo e la determinazione per vivere al meglio questa grande occasione per Firenze.

Un caro saluto

Lapo Pistelli