Dalle barricate all’ultimo duello

Victor Hugo aveva dedicato loro appena una pagina in quell’opera monumentale che è il suo I Miserabili. Due uomini al comando di due immense barricate, «due spaventosi capolavori della guerra civile», tali da risultare indimenticabili.

Poi una breve notazione sul destino di questi due uomini: uno toglierà la vita all’altro, in esilio passata la Manica, in quello che sarà l’ultimo duello mortale, all’ultimo sangue, in Inghilterra.

Da queste scarne ma precise note parte la curiosità di Olivier Rolin che alla vita di questi due uomini ha dedicato un bellissimo libro: All’ultimo sangue, pubblicato in Italia da Settecolori.

Un libro capace di intrecciare letteratura e storia, che si muove con maestria e rispetto, nelle vicende dei due personaggi e delle vicende storiche delle rivoluzioni francesi del XIX secolo, oltre che delle due città protagoniste del libro, Parigi che agita le rivolte, Londra che accoglie esuli e sconfitti di quelle rivoluzioni.

Ma partiamo dalle Barricate e per quale delle molte rivoluzioni dell’ottocento che segneranno la capitale francese saranno erette. È il giugno del 1848 quando i due mostri di masserizie e ingegno umano sbarreranno la strada agli assalti, la rivoluzione è quella, sociale, che scuoterà l’Europa, quella compulsata da Marx nella speranza di un divampare generale e che leggerà come primo dispiegarsi della lotta di classe a conferma del proprio pensiero.

Hugo ripartirà proprio da quelle barricate, da quel giugno del 1848 in cui «l’estate non abdica» per riprendere il lavoro del suo libro Le miserie che presto cambierà il suo titolo nel definitivo Les miserables. Hugo esiliato nell’isola di Guernsey dopo la presa di potere di Napoleone III però ambienta il suo romanzo nel 1832 quando altre barricate sorgeranno tra le vie di Parigi, e dunque quella del 1848 è una digressione dalla trama e dai personaggi del romanzo. Una digressione che, con tutta probabilità, ne cela un’altra e altre barricate, quelle seguenti al colpo di stato di Luigi Bonaparte, e che vedranno il pari di Francia Hugo combattere per la Repubblica, lui fino ad allora monarchico convinto.

È questa progressione di lotte e barricate, questa teoria di sconfitti, Gavroche, i due protagonisti del libro Emmanuel Barthélemy e Frédéric Cournet, e lo stesso Hugo che prende vita nelle pagine di Rolin. L’autore insegue i protagonisti prima e dopo le loro lotte, li vede scappare dalla repressione, li descrive nell’esilio inglese, quello protetto e isolato nell’isola del canale per Hugo, quello talvolta misero e spesso infelice londinese dei due protagonisti.

Ogni tanto anche l’autore fa capolino nelle pagine del libro. Una presenza in punta di piedi nella ricerca dei segni rimasti intatti, nel nostro presente, delle vicende del libro, dai punti di appoggio delle barricate sui palazzi parigini alle locande inglese in cui prese forma l’odio dei due protagonisti fino al loro duello, mortale almeno per uno dei due. L’unica deviazione che si concede Rolin al suo ruolo, rispettoso, di cronista è quando ripensa alla sua di rivolta, quel maggio ’68 in cui non si eressero barricate preferendo cercare il mare sotto i sampietrini.

Difficile catalogare All’ultimo sangue; non si tratta di un romanzo perché i fatti, tutti i fatti, narrati nel libro giura l’autore sono realmente accaduti e quando documenti e ricerche non consentono di ricostruire qualche curva della storia, con somma onestà, Rolin ce lo comunica e rinuncia ad inventare. Non è però un libro di storia propriamente detto, mancando di un apparato di note e possedendo invece un ritmo di racconto e una musicalità di lingua (resa benissimo nella traduzione italiana da Daniela De Lorenzo). L’autore nell’incontro fiorentino di presentazione a Testo lo ha definito un reportage e ci atterremo alla sua definizione.

In ogni caso si tratta di un libro magnifico, in cui l’intreccio dei tanti racconti non fa mai perdere lucidità alla storia, e la capacità di descrizione di Rolin ci cala nelle strade di Parigi e Londra, sia di quelle dell’800 che quelle attuali, mentre la descrizione del duello nella foschia della campagna inglese ha i toni del miglior Conrad.

Olivier Rolin, All’ultimo sangue: Intorno ad una pagina dei Miserabili, Settecolori, 2024. Traduzione di Daniela De Lorenzo.

Articolo uscito su Cultura Commestibile n. 573 del 19 Aprile 2025

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