Dal Nuovo Corriere di Firenze, 12 aprile 2012.
Luca Sofri è l’autore di una rubrica sulla Gazzetta dello Sport dal titolo Notizie che non lo erano, in cui analizza quelle notizie apparse sulla stampa italiana che poi si sono rivelate nel breve volgere di tempo o infondate o esagerate o del tutto inventate. A leggere i giornali di questi giorni si potrebbe invece inventarsi una rubrica dal titolo Notizie che avrebbero dovuto essere. In particolare siamo stati sommersi dalle notizie relative al finanziamento della Lega, le vicende della famiglia Bossi e del demi-monde di Rosi Mauro. Vicende certamente interessanti, dalle ripercussioni politiche e sociali importanti ma che, a parere di chi scrive, sono niente in confronto ad un altro dato che pare emergere da questa inchiesta.
Provo a riassumerlo così: il partito allora di governo che esprimeva il ministro dell’interno è accusato di aver riciclato denaro da associazioni camorristiche e, per di più, di averlo fatto tramite il proprio tesoriere che era anche sottosegretario agli interni. Cioè, se le accuse dovessero essere vere, chi era preposto alla lotta alle organizzazioni criminali faceva tranquillamente affari con esse per conto del proprio partito. Fosse successo in Messico avremmo titolato a 9 colonne.
Mi piacerebbe pensare che tale riserbo da parte dell’informazione italiana sia figlio di pudore e di vergogna, al solo poter pensare una cosa di siffatta gravità, ma più prosaicamente mi viene da temere che, in confronto alle spese per l’istruzione del trota o dell’amichetto di Rosi Mauro, un sottosegretario all’interno che potrebbe essere colluso con le cosche non abbia lo stesso appeal.