Dal Nuovo Corriere di Firenze del 21 luglio 2011
Maria Antonietta pare ebbe a rispondere a chi la informava che il popolo non aveva il pane: “che mangino le brioches”; qui da noi al popolo che viene chiamato in ogni modo a sacrifici e costi, tra manovre, tassi dei mutui e investimenti che valgono ogni giorno meno, non si offre nemmeno un cornetto. Di tagli alla politica ognuno parla e poi, quasi tutti, rimandano o pontificano di quello che dovrebbe fare il vicino ma poi in casa propria nulla o poco si muove.
Anche a Firenze il dinamico Renzi propone, come dice lui da anni, il dimezzamento dei parlamentari e consiglieri regionali ma nulla dice sul dimezzamento degli incarichi dei suoi consiglieri comunali. Vicenda sulla quale il giovane segretario del PD Mecacci vuol veder chiaro. Nobile intento e prassi assai apprezzabile ma che speriamo porti velocemente anche a qualche esito. Peraltro Mecacci avrebbe sulla questione tutto da guadagnare in termini di visibilità e autonomia politica e sicuramente metterebbe in sintonia il PD col suo elettorato e buona parte della sua base.
Ma viviamo tempi complicati dove non solo Cesare ma persino l’autista di Cesare, deve essere specchiato e dunque l’auto con cui viaggia il segretario regionale del PD, auto piuttosto performante non c’è dubbio ma pagata dal partito e non dalle istituzioni, diventa tema di confronto politico decisamente inelegante all’interno degli stessi democratici. Certo ha vita facile la polemica in un partito che tiene in garage l’Audi e licenzia al primo piano i dipendenti.
Nel frattempo il solito Renzi da’ di Fantozzi ai propri dipendenti perché fanno la fila al badge confrontandoli con quelli di Google che il badge non l’hanno proprio e hanno persino la parete per l’arrampicata. Magari potrebbe provare a montare simile attrezzo anche nel cortile della dogana per vedere se aumenta la produttività degli stessi e rimuovere anche lui il badge. Naturalmente i dipendenti non l’hanno presa bene ma in molti hanno risposto con l’ironia modificando la propria foto del profilo Facebook con quella dei ragionieri Fantozzi e Filini e, per le donne, con l’immortale signorina Silvani. Inutile dire che ruolo sia toccato a Renzi: “Duca Conte, Lupett. Man., …”