Durante la campagna delle primarie il caporedattore di Republica Firenze imbastì una polemica a mio avviso strumentale ed esagerata sul fatto che uno dei candidati non avesse risposto a una richiesta di “una battuta” sul caso Englaro. (qui trovate la storia dal mio punto di vista). Due editoriali in due giorni con grandi richiami ai valori, alla laicità, alla necessità che anche un potenziale primo cittadino dovesse intervenire su un dibattito siffatto.
Poi tra ieri ed oggi il consiglio comunale di Firenze ha discusso sulla cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. Lo ha fatto dopo una lunga presa di posizioni fuori e dentro il Pd. Con un candidato sindaco che, coerentemente coi suoi valori e con la sua storia, ha dichiarato che non avrebbe votato la delibera, con un sindaco in carica che interviente in aula (evento piuttosto raro), col partito di maggioranza relativa che vota in modo difforme (senza peraltro troppi drammi e lacerazioni) e con un Vescovo che interviente pesantemente (e a mio avviso in modo esagerato).
Ecco che in tutto questo bailame La Repubblica Firenze decide di aprire (unico fra gli innumerevoli quotidiani locali) sulla strigliata di Della Valle alla Fiorentina. Tema che da tifoso apprezzo anche di più ma che non mi pare proprio azzeccatissimo e soprattutto in linea con il giornale che dirige e con le aspettative dei suoi lettori.
“Ma soprattutto non si capisce perché un candidato sindaco che si è presentato forte di cultura politica e vasti interessi internazionali non avverta che sulla vicenda si stanno giocando questioni fondamentali della nostra comunità e che i fiorentini hanno tutto il diritto di sapere che cosa pensa un candidato che sta chiedendo loro di votarlo”. (Pietro Jozzelli, La Repubblica 8/2/2009)