Oggi, come quasi tutte le mattine, mi sono ascoltato in auto la rassegna stampa di Massimo Bordin su Radio Radicale. Sono un ascoltatore fedele e affezionato di quella trasmissione e del suo conduttore. Sia per quello che dice che per come lo dice, voce roca dal fumo compresa.
Iniziare dunque il mio primo giorno lavorativo dell’anno con questa certezza è rassicurante così come è stato rassicurante riascoltare uno dei classici tormentoni sulla scarsa presenza dei radicali e delle loro iniziative sui giornali appena recensiti, la frase suonava più o meno così: ” Anche il 2009 inizia senza che ci siano segnalazioni sui temi radicali in continuità con il 2008″.
Ora credo che i radicali siano spesso sottostimati dalla stampa e dai media nazionali ma sono altrettanto convinto che su questo un po’ ci marcino. Anche perchè non è possibile pensare che ogni santo giorno ci sia spazio per i radicali soprattutto quando, tipo il primo dell’anno, mi immagino che i radicali più o meno come tutti abbiano preso un minimo (dico un minimo eh!) di vacanza.
E allora mi sono immaginato il giornale tipo del primo dell’anno radicale. Apertura del Corriere: “Pannella digiuna in Tibet e a mezzanotte non brinda al nuovo anno“, oppure la Repubblica “Bonino il 2009 noi lo avevamo previsto già nel 2007“.
Ma poi ho pensato che anche così la mattina dopo il buon Bordin avrebbe avuto qualcosa da ridire. Ma forse è proprio per questo che continua a piacermi e continua a essere, lui e la sua trasmissione, una delle cose buone da portarsi nel 2009.
Ogni giorno in macchina da casa al lavoro … mi incuriosisce capire da dove a dove. Me lo dici? Non c’è bisogno dell’indirizzo esatto, basta indicare le zone. Mi aiuterebbe a capire come mai in macchina.
Se posso evito l’auto. Ma non faccio un lavoro lineare con un unico o doppio spostamento casa lavoro. Se sono in centro mi muovo a piedi negli spostamenti intermedi e ci fosse un bike sharing sarei il primo utilizzatore. L’altro problema è che spesso non termino il lavoro negli orari di presenza del mezzo pubblico e spesso in luoghi o difficilmente raggiungibili o fuori città. Insomma non per giustificarmi ma mi è davvero difficile rinunciarvi.
Se è vero quello che dici sei fra i giustificati utenti dell’auto. Ho qualche dubbio sulla sua quotidianità, ma diciamo che te la do per buona.
Ma va anche detto che delle valanghe di auto che si vedono in giro i casi simili al tuo, realmente, sono una frazione. Per il resto si tratta di un uso insensato, devastante, tipico di paesi lontani dall’Europa, sottosviluppati o sulla soglia.
E’ uno dei motivi per cui ho appoggiato fortemente la realizzazione della tramvia, nonostante la scarsa trasparenza, i casini e gli abborracciamenti dei progetti, i ritardi etc.
E’ bene però anche dire che la tramvia da sola non ce la può fare: servono molte altre misure, spesso più leggere e poco costose. Il bike sharing di cuia eccnni, una fitta rete di psite ciclabili (10 volte le attuali), molte busvie non invadibili, severa repressione degli ingressi abusivi e della sosta selvaggia (per es. l’80-90% dei permessi invalidi vengono usati da parenti e amici).
Guarda caso si tratta quasi sempre di misure che vanno a togliere spazio alle auto, nella circolazione o nella sosta. E questi va iniziato già ora, senza aspetatre le tre linee tramviarie (che poi in reltà andranno prolungate e ne serviranno altre).